martedì 15 maggio 2018

I SETTE SCUDETTI CAPITALI

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"Capitali", come i "vizi". E sì perché questo sono, per il vasto mondo antijuventino, gli scudetti vinti dalla Juventus.
Tutti.
Sembrava che, dopo il purgatorio di Calciopoli, con l'Inter di Moratti finalmente in grado di vincere titoli a iosa grazie alla penalizzazione della rivale più titolata ( e i romanisti costretti a spostare la fonte a cui abbeverare risentimento e pianto da Torino a Milano) , gli anni grigi di Blanc e Cobolli Gigli ( brave persone ma inetti di calcio), le acque si fossero un po' calmate. 
Il ritorno di un Agnelli sulla plancia di comando e l'avvento di Conte in panchina segnarono l'inizio della riscossa, e con essa, temevo, il ritorno della litania di sempre : la Juve ruba.
Non è andato così, o meglio, non subito.
C'è voluto del tempo. 

Riavvolgiamo il nastro.

Anno 2011-2012. La Juve viene da due settimi posti, esclusa dall' Europa, anche quella secondaria. Un disastro, ma l'arrivo di Conte dà entusiasmo, che si rivelerà ampiamente giustificato. Con una rosa decisamente non stellare, piena di giocatori onesti ma non eccelsi ( cito Giaccherini, Matri, Pepe Caceres, De Ceglie...) che si mettono al servizio dei pochi talentuosi (su tutti Pirlo, regalato dal Milan, e poi Vidal, a parte gli ultimi lampi di Del Piero e quelli del bravo ma discontinuo e non prolifico Vucinic) ) , protetta da una difesa, la famosa BBC (Bonucci, Barzagli e Chiellini, con naturalmente Buffon in porta) che diventerà il reparto arretrato più forte del continente per un lustro,  la Juve torna a vincere lo scudetto, superando il Milan campione di Allegri, ancora ricco di campionissimi, ancorché un po' avanti negli anni.
Nonostante le polemiche per il celeberrimo gol non visto di Muntari, la critica e il pubblico non rossonero, ammettono che la Juve di Conte, tarantolata nel ritmo e nell'aggressività, imbattuta (record, evidentemente solo eguagliabile, nei campionati a 20 squadre) per l'intera stagione, ha espresso il gioco migliore e meritato il titolo.
Da non credere.

2012-2013
La Juve di Conte continua a mangiarsi l'erba del campo, arricchita da un giovane talento, Pogba, arrivato a parametro zero dal Manchester di Fergusson, mentre il ritorno di Giovinco non porta l'auspicato aumento della prolificità delle punte. Nonostante questo, il pressing a tutto campo bianconero supplisce, e la Juve, conquistata la testa del campionato all'ottava giornata, non la mollerà più dando ben 9 punti di distacco al Napoli, secondo, e 15 al Milan, terzo. 
Anche stavolta, a parte qualche mugugno partenopeo, la gente non bianconera ammette la superiorità di Conte e dei suoi.

2013-2014
E' il terzo scudetto consecutivo di Conte, e l'anno di tanti incredibili records, primo tra tutti il punteggio finale con superamento della barriera dei 100 (saranno 102) punti in campionato.
La Roma, che Garcia ha riportato "al centro del villaggio", cerca di tenere la scia della incredibile marcia bianconera, ma resta sempre a distanza di guardia (mai meno di 8 punti) fino a fondere all'arrivo, finendo a ben 17 punti dalla primatista.  E' l'anno della consacrazione del centrocampo bianconero, con Pogba ormai titolare accanto a Pirlo e Vidal e Marchisio primo rinforzo dei tre.

In attacco arriva Tevez, e finalmente la Juve risolve il problema degli attaccanti spuntati. 
A parte il primato dei punti, la Juve realizzerà un incredibile percorso netto casalingo, vincendo TUTTE le 19 partite in casa

2014-2015
Conte se n'è andato, in modo non proprio carino, ed è arrivato Allegri.  I campioni della Juve ce la mettono tutta per dimostrare che anche senza il tarantolato condottiero sanno vincere.
La stagione non inizia benissimo, con una contestatissima vittoria allo Stadium contro la Roma, con Garcia che suona il violino in campo e annuncia in conferenza stampa che i giallorossi vinceranno il titolo. In realtà bissano il secondo posto, con lo stesso identico siderale distacco : 17 punti.
Con Allegri iniziano anche i double, vale a dire l'accoppiata scudetto Coppa Italia. Diventeranno un marchio distintivo di Max. 
La Juve arriverà anche in finale di Champions, perdendo contro le stelle del Barcellona.

2015-2016 
E' l'anno del quinto scudetto, con la Juve che raggiunge i grandissimi del passato, e avviene attraverso la più incredibile rimonta della storia bianconera e forse del calcio italiano.  Ad un terzo del campionato, la Juventus è undicesima, a - 11 dalla vetta. Nessuno crede ad una rimonta, tanto più che sono andati via tre fenomeni come Tevez, Pirlo e Vidal, e i nuovi (Dybala, Kedira, Mandzukic, Alex Sandro, Zaza) devono acclimatarsi. 
Nessuno tranne uno : il conte Max che ai suoi predica che i conti si fanno a marzo.
Sembra matto, e invece...
La Juve incasella una serie incredibile di 24 vittorie in 25 partite..., per 10 mantiene inviolata la porta (record, che naturalmente fa il paio con quello di imbattibilità di Buffon, 974 minuti, che non poteva, nella sua carriera, non appropriarsi di un simile primato) .  Nonostante la falsa partenza, la Juve alla 25 giornata agguanta la testa della classifica, per non mollarla più, finendo con  9 punti in più sul Napoli, secondo.   Stavolta nemmeno i napoletani parlano, annichiliti da una rimonta che ha zittito tutti. 

2016-2017 
Partono purtroppo Morata ("recomprato" dal Real) e, soprattutto, Pogba. Coi 150 milioni incassati, arrivano Higuain e Pjanic, oltre a Dani Alves, Benatia e la promessa croata Pjiaca. 
La Juve sarà seconda solo alla 5 giornata del campionato, poi sempre PRIMA.
Ad aprile arriva ad avere 9 punti su Roma e Napoli, sfiduciate inseguitrici.
Rallenta, in vista della finale di Champions, ma gestendo in sicurezza e alla fine il vantaggio sulla Roma seconda sarà di "soli" 4 punti ma senza che MAI, nemmeno per una settimana,   i più ciechi aficianados della Maggica abbiano sperato nella vittoria finale. 
E' il sesto scudetto di fila, la leggenda che si realizza, record assoluto. 
E anche stavolta, il mondo non bianconero tace e ammette la supremazia sotto il cielo italico.
Si consolerà con l'ennesima finale persa dai bianconeri (la nona, e anche questo è un record, però negativo), contro il Real.  

Ecco, il nastro è riavvolto, e nel ripercorrerlo mi accorgo che per la prima volta, nei miei oltre 40 anni di fede bianconera ( ho iniziato all'incirca 13 enne, prima non seguivo granché il calcio, ed ero un bambino felice) , ho vissuto una lunga stagione - dal secondo scudetto di Conte al terzo di Allegri -  di successi senza che gli anti ci accusassero di aver rubato. Una piacevole novità. 
Quest'anno si è tornati all'antico.
E' bastano non dominare, inseguire anziché stare davanti, complicarsi la vita. una volta superato il Napoli, con pareggi assurdi contro Spal e Crotone, per far rivivere i "fasti" del passato remoto : Inter Juve, Orsato che non espelle Pjianic (quindi non un gol non dato, non un rigore negato agli altri o regalato a noi,,,una mancata ammonizione...) e la Rubentus torna sulle prime pagine.
Ma se il Napoli avesse vinto le SUE partite, invece di farsi annichilire dalla Fiorentina (battuta a Firenze dal Cagliari...) e stoppare in casa dal Toro , oggi magari era primo in classifica, approfittando del pareggio della Juve contro la Roma...
Ma no, sempre meglio accusare gli altri che se stessi...

Ho scritto, e lo ripeto, che quest'anno la Juve non ha affatto brillato, anzi, mentre gli azzurri per buona parte del campionato hanno fatto vedere un bel gioco, cercando sempre di fare la partita e di andare in gol. La Juve allegriana, sparagnina nell'attaccare, ancorché abbia segnato alla fine il maggior numero di gol della serie A, molto spesso non  ha  convinto e Allegri può inquietarsi quanto vuole con i giornalisti - ma anche con i suoi tifosi - che osservano l'evidenza : la Juve NON diverte. 
"Andate al circo" replica, e non è divertente nemmeno nelle risposte. 
Però non ha rubato nulla.
La Juve ha fatto la sua strada, brutta ma continua, confidando nel rallentamento partenopeo che puntualmente c'è stato ( ho amici, che odiano la Juve, che mi rassicuravano su questo : il Napoli prima o poi frenerà... avevano ragione). 
Non è bella, ma è solida.
Il Napoli stavolta avrebbe meritato di più ? Secondo me sì, ma può parlare di scudetto semmai regalato, non rubato.
E invece no.
Si torna alle prefiche antiche.
E allora sapete che c'è ?
Questo settimo scudetto sicuramente è stato il meno bello, il meno convincente, e si poteva anche lasciare per strada.
Ma al pensiero di quei tanti, troppi, veramente troppi, animosi anti signora che per l'ennesima volta rosicano arrabbiati per l'ennesimo "furto", ebbè, allora me lo tengo stretto, anche questo "figlio" non tanto bello, e godo, felice della loro frustrazione.
A brigante, brigante e mezzo...


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1 commento:

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