giovedì 1 settembre 2016

I SONDAGGI SUL REFERENDUM. INTERESSATI AL TEMA IL 16% DEGLI ITALIANI. NIENTE MALE NO ?

Risultati immagini per sondaggi referendum costituzionale 2016

Diverse perplessità suscitano i sondaggi pubblicati sul Corsera di oggi e relativi al referendum costituzionale.
Prima fra tutte, la forbice tra coloro che sono fortemente critici sul contenuto delle riforme costituzionali (magari, come me, ne approvano alcune ma assolutamente no altre; e sono costretti a votare il pacchetto intero) e che sono leggera maggioranza rispetto ai favorevoli - 42% contro 40% - e il voto effettivo, che vedrebbe invece una chiara superiorità dei SI ( 40%) rispetto ai NO (33%), ancorché ci sia una fetta ampia (27%) di indecisi che ben potrebbe ribaltare il responso. Pare di capire, ed in effetti si sentono e si leggono discorsi del genere, che sì, la riforma partorita dai renziani è mediocre laddove non proprio sbagliata, però non votarla sarebbe precludere il benché minimo cambiamento, e allora ce la facciamo andare bene...
Si trattasse di una legge ordinaria, il discorso lo capirei. Succede spesso che leggi assolutamente imperfette abbiano almeno il merito di indicare una rotta corretta. Modificarle successivamente per correggere le imperfezioni non è impresa impossibile. Ma qui si tratta della COSTUTUZIONE, e non è affatto semplice metterci le mani, come bene stiamo vedendo. Quindi, cambiare purchessia, non mi pare cosa saggia - e infatti il disastro del Titolo V modificato da Prodi e compagni (perché Passigli non ricorda quella stagione quando esprime il suo personalissimo rimpianto per quei governi ) mi sembra lo testimoni sufficientemente - e pasticci come la riforma del voto per l'elezione del Capo dello Stato e mantenere un Senato, sia pure ridimensionato, ma con compiti non meramente consultivi, però non eletto. E questo a prescindere dalla questione della legge elettorale, che molte forze politiche chiedono venga modificata per ottenere la loro conversione al SI referendario (oggi anche Violante notava la negatività di un ballottaggio senza un quorum di votanti : benvenuto a bordo ! ).
Altri due dati sconsolanti emergono dal sondaggio :
1) L'affluenza al voto supera di poco il 50%. Se fosse mantenuta, avremmo una Costituzione riformata col consenso di 1 italiano su 5, niente male per la Carta caposaldo dei principi alla base della Nazione...
2) Si dice informato sulla questione ( e chissà se lo è veramente) il 34% degli intervistati, il che va a braccetto con l'interesse che la riforma suscita : il 16%...
Quando renzino diceva - adesso si è un po' calmato, ma fate che vinca e ne riparliamo...- "vinciamo il referendum e dopo non ce ne sarà per nessuno" questi dati li conosceva ?
Pensa veramente che, magari vince il referendum, e poi l'economia continua a soffrire (ripresa de che ??) e gli immigrati ad entrare, lui vincerà le elezioni nel 2018 ??
Poraccio ! Il dramma è che le vinceranno, se le cose non migliorano, quelli dei 5 Stelle.... Ci pensi il piccolo premier, e poi cambi l'Italicum, in modo da non regalare al miglior perdente il Parlamento italiano.



Il Corriere della Sera - Digital Edition


Dubbi sulla riforma, ma la voglia di cambiare aiuta il Sì
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Il giudizio sulla riforma divide gli italiani ma l’orizzonte del cambiamento, anche se ritenuto parziale o imperfetto, spinge comunque verso il Sì. È la tendenza che emerge dal sondaggio sul referendum costituzionale realizzato dall’Istituto Ixè per conto di Anthilia Capital Partners e Cassa Lombarda. Il parere generale sulla riforma è in prevalenza negativo: il 42,3% degli intervistati, contro il 40,2% dei favorevoli (indecisi al 17,5%). Il risultato tuttavia si ribalta al momento del voto, quando il 40% sceglierebbe il Sì e il 33% il No (27% gli indecisi). Secondo gli analisti del sondaggio, il cambiamento si spiega col fatto che anche chi non apprezza appieno la riforma, (tra quel 42,3% contrario, solo il 15,6% lo è del tutto), preferisce votare Sì pur di avviare un processo di cambiamento. L’affluenza prevista è al 54,1% e segue un trend di crescita (rilevato dalla stessa indagine) partito dal 48,4% di luglio. Fatica a decollare, invece, il livello di conoscenza degli italiani sul merito della riforma: il 34,4% degli intervistati si dice informato, ma il 48,3% ritiene di saperne poco e il 16,3% niente. Quanto al livello di interesse sulla campagna, il 16,2% dimostra molta attenzione, il 45% una vaga attenzione e il 38,8% non segue il tema.

Paolo Decrestina

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